Cancro, la pillola che ne rallenta la progressione sta dando risultati promettenti

Cancro, la pillola che ne rallenta la progressione sta dando risultati promettenti


Qualche mese fa era già stata etichettata come un “punto di svolta” nella lotta al cancro e ora nuovi test Proseguono a fornire risultati sempre più incoraggianti. Si tratta della pillola giornaliera contro alcuni tipi di tumori solidi, chiamata divarasib, che oggi ha mostrato di essere ancor più efficace sia delle terapie attuali sia dei risultati degli studi precedenti. La ricerca, coordinata dai ricercatori dell’Università di Toronto, è stata appena pubblicata su Nature Medicine.

La pillola e la medicina di precisione

In uno studio (fase 1)pubblicato sul New England Journal of Medicine (Nejm) ad agosto scorso, lo stesso team di ricercatori aveva testato la sicurezza di divarasib (Gdc 6036, inibitore covalente di Kras G12c) in monoterapia su 137 pazienti oncologici, mostrando risultati estremamente promettenti. Studi in vitro precedenti, inoltre, hanno già evidenziato come divarasib è da 5 a 20 volte più potente e fino a 50 volte più selettivo rispetto agli inibitori di Kras disponibili oggi.

In questo nuova ricerca, invece, divarasib è stato combinato con il farmaco immunoterapico, cetuximab, producendo un tasso di risposta del 62% in un gruppo di pazienti con cancro al colon-retto metastatico e portatori della mutazione del gene Kras G12c (rispetto al 35,9% in monoterapia). “Questo trattamento in compresse una volta al giorno è una vera medicina di precisione mirata specificamente a una mutazione genetica che causa il cancro”, aveva spiegato ad agosto Jayesh Desai, tra gli autori dello studio.

La mutazione chiave

Ricordiamo che Kras è una proteina chiave che regola il comportamento delle cellule tumorali. Più precisamente, per i pazienti affetti da un tumore con la mutazione del gene Kras G12c, le cellule tumorali hanno molte più probabilità di dividersi in modo incontrollabile e formare tumori, rendendo la malattia molto difficile da trattare con i farmaci oggi disponibili. Pertanto, anche se colpisce circa il 4% dei pazienti con cancro al colon-retto, ha una prognosi sfavorevole. Inoltre, sebbene questa mutazione sia principalmente associata al cancro al colon-retto, svolge un ruolo chiave nella progressione di altri tumori, come per esempio il cancro del polmone non a piccole cellule.

La combinazione promettente

Nello studio, i ricercatori hanno quindi osservato che divarasib, se assunto in combinazione con cetuximab, riusciva a prendere di mira questa mutazione ed essere quindi efficace nel rallentare lo sviluppo dei tumori. Non solo: è stato ben tollerato con pochi effetti avversi. “La sopravvivenza mediana libera da progressione per i pazienti nello studio è stata di poco superiore a otto mesi e il trattamento è stato ben tollerato con effetti collaterali gestibili”, ha spiegato Desai. “Anche se questo non è uno studio comparativo, i tassi di risposta sono migliori di quelli che abbiamo visto con altri trattamenti che agiscono sul percorso della mutazione Kras G12c. Siamo molto fiduciosi che questa combinazione di divarasib e cetuximab si tradurrà in risultati migliori per i nostri pazienti affetti da cancro del colon-retto.



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di Marta Musso www.wired.it 2023-12-06 11:09:16 ,

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